My Way 15 – «Lʼautismo è una cultura differente» [1]
Nel momento stesso in cui a Bruxelles il Teatro Nazionale accoglieva sulle sue scene uno spettacolo formidabile, Is there Life on Mars?[2], che affronta lʼautismo con estrema finezza, su due quotidiani belgi è apparsa una doppia pagina di slogan al servizio della causa dei metodi educativi ABA.
«No al lobbying!» ha risposto Maxime Prévot, il Ministro vallone incaricato della Sanità e dellʼAzione sociale. Ma posto al dialogo. «Largo ai soggetti!», ci sogneremmo di ascoltare in questo acceso dibattito. Poiché non cʼè un autistico da educare, ma dei soggetti autistici da incontrare. Questo è il filo rosso che ha seguito Héloïse Meire, regista di Is there Life on Mars?, nel cogliere la particolarità di ognuno dei suoi personaggi per condurre lo spettatore in un universo sconcertante.
Piuttosto che un metodo educativo valido per tutti, Michel Ángel Vásquez ci ricorda che «cʼè sicuramente qualcosa da dire loro»[3], per poco che ci si prenda il tempo di reperire le condizioni preliminari ad un possibile incontro. Dʼaltra parte, è ciò che mostrano le testimoninanze di celebri autistici: da Temple Grandin a Owen Suskind, passando per Josef Schovanec, riuniti in questo numero dal lavoro dei nostri colleghi, Mariana Alba de Luna e Chiara Mangiarotti. Tutti questi soggetti «hanno acconsentito» al trattamento, come Cécilia Saviotti osserva, a partire da un incontro che ha permesso di aprire una strada allʼinvenzione.
Traduzione di Marianna Matteoni
[1] Josef Schovanec in L’autisme pour les nuls, 2015.
[2] Is there Life on Mars ? Messa in scena da Héloïse Meire–Cécile Hupin/Compagnie What’s Up ?!, Théatre National/Bruxelles, Festival de Liège, 2017.
[3] Lacan J., «Conferenza sul sintomo» [1975] , La Psicoanalisi, n. 2, Astrolabio, Roma 1987, p. 26.
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