Editoriale MY WAY 7 – Alla buonʼora della casistica

Qualcuno è stato certamente colpito dalla bizzarria che ha segnato il nostro passaggio a questo anno 2017 la notte dellʼAnno Nuovo: lʼaggiunta di un secondo supplementare – detto «intercalare» – deciso per il mondo intero dai «maestri del tempo» dellʼOsservatorio di Parigi, per riconciliare il tempo basato sulla rotazione della terra con quello stabilito dagli orologi atomici. Diamine, questa rettifica determinata dai calcoli scientifici non potrebbe darci lʼillusione che basterebbe un secondo in più perché la terra si muovesse nel verso giusto e si armonizzasse il movimento del mondo?
Lungi dalla precisione di questo «grande orologio» [1] collegato ai nostri orologi, la nostra esperienza clinica ci dimostra ogni istante che questi sono piuttosto degli orologi interni, sempre singolari, che scandiscono il tempo della danza sintomatica del parlessere con il suo godimento nella sua relazione al mondo. Là si situa la vera posta in gioco della casistica, come questo nuovo numero di MY WAY mette giustamente in esergo.
Così, rispetto alla norma, Sonia Chiriaco ci propone una lettura di questa danza in due tempi, non senza sottolinearne il conflitto in ognuno: la norma come difesa contro il reale – idoneo allʼanomalia – è anche quella che si disprezza quando si vuole essere unʼeccezione. Con una freccia appuntita Esthela Solano-Suarez ci dà la misura di questa norma: quella della norma-maschile [norme-mâle], in risposta al trauma del sessuale. Il linguaggio che prende questʼultimo in carico è anche quello che porta alla scrittura in tutta la sua materialità: Claude Parchliniak ce ne offre una dimostrazione convincente attraverso la sua lettura che elogia il romanzo di Lydia Salvayre, Pas pleurer.
Con Violaine Clément avremo anche lʼoccasione di cogliere come la pratica del tatuaggio, diventata una nuova norma nel XXI secolo, è anche paradossalmente un modo di farsi un corpo unico marcato dalla «sua lettera di eternità»; e con Paloma Larena, come la pratica in diversi [pratique à plusieurs] trasformi un luogo di isolamento in uno spazio prezioso di accoglienza.
Anche se non ci rimane molto tempo, che possa trascorrere gaiamente fino a PIPOL 8, al ritmo delle pubblicazioni di MY WAY, come le versioni della sua canzone eponima, una delle quali sarà dʼora in poi scelta per accompagnare la lettura di ogni prossimo numero.
Con la clinica fuori dalle norme, vi rivolgiamo tutti i nostri auguri di buonʼora [bonne-heure]. Che siano anche di buoni-incontri [bon-heurt]!
[1] Lacan J., Il Seminario. Libro II. Lʼio nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi, 1954-1955, Einaudi, Torino 2006, p. 342: «A partire dal momento in cui lʼuomo pensa che il grande orologio della natura giri da solo, e continui a segnare lʼora anche quando non si è lì, nasce lʼordine della scienza».
Traduzione di Marianna Matteoni